da Luca Biscione | Nov 8, 2018 | Uncategorized
Dal prodotto al servizio, la vera scommessa IoT
La digitalizzazione, l’IoT e una nuova classe Manageriale, stanno cambiando il modello di business delle aziende: trasferire l’attenzione dalla vendita del prodotto alla “servitizzazione”, dove l’orientamento è su un canone piuttosto che sui criteri della vendita tradizionale, potrebbe essere la linea guida delle azioni e delle Strategie aziendali nei prossimi mesi.
Le nuove tecnologie stanno creando approcci e reazioni differenti negli addetti ai lavori a seconda di chi è impaziente di adottare nuovi strumenti e nuova tecnologia, piuttosto di chi aspetta la fine del percorso per adattarsi piuttosto ancora di chi preferisce contribuire allo sviluppo e all’implementazione seguendo i vari step e dando consigli sull’eventuale sviluppo…
Purtroppo, a detta di molti “addetti ai lavori”, le cose non sono andate come ci si aspettava e la soluzione potrebbe essere quella di non limitarsi a dare nuovi strumenti alle Aziende, che hanno l’indubbio vantaggio di migliorare le procedure, ma di far capire come queste tecnologie possono tradursi subito in VALORE.
Nelle aziende manifatturiere e produttive in generale, la “digitalizzazione” deve avere un impatto immediato sul business, altrimenti ci si ritrova con grandi volumi di dati destinati ad essere confinati all’interno di un database e a non essere utilizzati per le loro innumerevoli potenzialità..
La vera trasformazione digitale non parte dagli uffici IT, ma da un lavoro di gruppo dell’intera Azienda, con la definizione di Obiettivi chiari, ritorni quantificabili e interventi programmati sui ritorni e, non viceversa…!
Digitalizzare una procedura o rendere connesso un oggetto di uso comune (macchinario, utensile, ecc..) è ormai la regola, trasformare questo in valore per l’intera azienda è la sfida del prossimo futuro!
(S.B.)
da Luca Biscione | Giu 18, 2018 | Uncategorized
Partendo dalla famosa teoria “Oceano Blue” che afferma che le Aziende devono concentrare una parte dei loro sforzi per cercare nuove nicchie di mercato piuttosto che persistere in strategie che la porteranno a farsi “mangiare dagli squali” del mercato nel quale opera da tempo, cerchiamo di contestualizzare tale teoria al giorno d’oggi, osando in una constatazione: dato che non è sempre possibile o semplice ritagliarsi o trovare nicchie di mercato poco “frequentate”, potrebbe essere il caso di sfruttare le nuove tecnologie per sopravvivere e distinguersi negli “oceani” nei quali si opera da sempre…!
A conferma di questo pensiero strategico, viene un rapporto della società di consulenza Mckinsey, il quale afferma che le nuove tecnologie digitali avranno un impatto sostanziale nell’ambito di quattro categorie di sviluppo: la PRIMA, riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, comprendendo, per esempio, i #Big Data, #IoT e la nuova forma di comunicazione m2m (machine to machine).
La SECONDA è quella dei “sistemi di analisi” che permettono di ricavare valore, ossia informazioni, dai dati raccolti.
La TERZA riguarda l’interfaccia tra uomo e macchina richiedendo interfacce più intuitive e #Realtà aumentata.
INFINE c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al reale, grazie alla manifattura additiva, la robotica, la stampa 3D e tutto ciò che va nella direzione della ottimizzazione dei consumi.
Per crearsi un OCEANO BLUE, potrebbe bastare passare da 1% di reale utilizzo dei dati raccolti, ad una percentuale ben più alta per ottenere vantaggi dal “machine learning”, cioè dalle macchine che imparano dai dati via via raccolti e analizzati
da Luca Biscione | Mag 31, 2018 | Uncategorized
Il futuro della 4.0 è la SERVITIZZAZIONE
Girando per Aziende, ci si rende conto come buona parte dei processi produttivi stanno subendo una trasformazione tecnologica importante frutto della cosiddetta rivoluzione 4.0, ma quello che è altrettanto evidente è come questo processo non venga percepito in maniera “trasversale” all’interno della vita e delle procedure aziendali. Sostanzialmente, la 4.0 in molte Realtà, si è fermata ad alcuni reparti (produzione, tecnico e progettazione, logistica) ma ha fatto poco a livello di PROCESSI e soprattutto a livello di Modello di Business. Secondo me, nei prossimi mesi, la differenza (tra le Aziende che offrono e le Aziende che comprano) la farà la SERVITIZZAZIONE del processo. Poche realtà hanno la lungimiranza di capirne l’importanza e ancor meno sono quelle che investono per acquisirne i servigi. Oggi parliamo di integrazioni di hardware meccanico, sensorizzazione, elettronica e software ma nei prossimi mesi/anni la spunterà chi offrirà e chi usufruirà di “pacchetti servizi” da abbinare alle funzionalità operative. Purtroppo, nelle Aziende di oggi, non ci sono tutte le competenze necessarie per far fruttare al massimo gli investimenti e soprattutto ancor meno ci sono competenze in grado di capitalizzare i #Big Data generati da tale processo. Per incamminarsi su questo sentiero di efficienza e modernizzazione REALE, le Aziende dovrebbero, a mio modo di vedere, ampliare il #modello di business attraverso un confronto non solo con gli operatori della Filiera produttiva ma anche e soprattutto al proprio interno, aumentando e creando le competenze necessarie. 4.0 del fattore umano e pacchetto servizi saranno le nuove discriminanti: a breve, vincerà chi offrirà non solo un bene come fattore produttivo moderno e performante, ma una capacità produttiva o un servizio che l’oggetto può realizzare. Sostanzialmente, i produttori dovrebbero, a mio modesto modo di vedere, avere la lungimiranza di cambiare #modello di business capendo che l’integrazione con aziende che propongono servizi complementari potrebbe diventare “strategico” e vincente. Tutto questo per arrivare a disporre di un “pacchetto” completo e organico di beni e servizi che possano sostenere la servitizzazione della proposta commerciale da parte di costruttori e integratori di tecnologie ( a tutti i livelli).
Sbaglierò, non so, ma il quotidiano in PMI è una DURA scuola di vita reale fatta di migliaia di aziende specchio di una cultura aziendale parziale e opportunista di situazioni congiunturali volte spesso a usufruire di agevolazioni economiche messe a disposizione per innovazione e progresso trasversale…!