da Luca Biscione | Apr 10, 2018 | Uncategorized
Continuando quanto esposto nel precedente articolo (https://www.lb-consulting.info/2018/04/08/le-tecnologie-per-lindustria-4-0/), aggiungo altri tre tasselli alle tecnologie base che caratterizzano l’Industria 4.0:
REALTA’ AUMENTATA
La realtà aumentata permette di visualizzare elementi digitali in ambienti reali. I campi di applicazione sono svariati: #museale #artistico #marketing #advertising #retali #editoria #medicale #difesa e sicurezza #gaming #entertainment #education #ecc.. In campo #industriale permetterà di agevolare, ad esempio, la selezione di prodotti e parti di ricambio.
SYSTEM INTEGRATION
Tra dati raccolti dalle macchine stesse, quelli inseriti dalle persone e quelli elaborati dai software, verranno a configurarsi micro sistemi di dati sempre più complessi tra i diversi comparti dell’azienda (non solo manifatturiera)
CYBER SECURITY
I dati che verranno raccolti per migliorare le prestazioni della propria azienda e per sviluppare nuovi progetti, saranno ancora più determinanti per lanciare nuovi business. Prestare attenzione alla sicurezza dei propri sistemi informatici e, più in generale, di tutti i devices connessi, sarà una necessità crescente da tutelare sia con prassi d’uso corrente (modifica password perioda, uso di password complesse) sia con l’aggiornamento delle tecnologie disponibili, sia valutando polizze assicurative congeniali.
LB Consulting e Esa Professional investono molto in formazione e sviluppo di tecnologie per l’Industria 4.0
da Luca Biscione | Apr 8, 2018 | Uncategorized
Le tecnologie per l’industria 4.0
Ogni due/tre anni c’è un termine, una frase, un concetto che rappresenta il leitmotiv di tutte le discussioni in ambito socio economico:
Abbiamo avuto nel 1999 il terrore del passaggio al nuovo millennio circa la numerazione binaria dei pc e di tutti gli apparecchi elettronici
Poi si parlava solo di “internazionalizzazione” e di BRICS
Ancora di “CRISI”, cercando una scusante a molti fallimenti aziendali scaturiti da protratta incapacità gestionale
Adesso è il momento della 4.0 e delle sue TECNOLOGIE. Faccio un breve accenno a quelle che caratterizzano e caratterizzeranno questi anni descrivendone brevemente le caratteristiche. Rifacendomi all’articolo precedente, è necessario un processo di “acculturamento” digitale necessario per la comprensione trasversale di ciò che sta accadendo nella vita delle aziende di oggi e di domani.
INTERNET OF THINGS (IoT) Si parla di Internet of Things quando un oggetto fisico è dotato di tecnologie capaci di registrare dati ambientali o sul proprio stato di attività e di trasmetterli in rete, così da permettere di agire in modo tempestivo. Con questa tecnologia si stabilisce una relazione uomo-macchina più complessa e utile per le attività produttive; inoltre sarà possibile stabilire interazioni macchina-macchina che modificheranno il proprio comportamento in base ai dati registrati
BIG DATA ANALYTICS La mole crescente di dati raccolti e la conseguente necessità di elaborazioni dei dati, comporta la necessità di avere a disposizione hardware e software complessi. Solo grazie alla tecnologia cloud sarà possibile, in caso di grandi moli di dati, una elaborazione efficace e utile ai fini dei processi decisionali relativi alla produzione.
ROBOTICS I robot per la filiera industriale diventeranno capaci di leggere le situazioni e di adattarsi; l’applicazione di sensori capaci di raccogliere dati in modo sempre più simile ai sensi umani permetterà anche la risoluzione di problemi sempre più complessi. La scelta di affidare una linea di produzione ai robot di grandi società come Adidas, ha significato riportare gli impianti in Germania, eliminando il problema del costo della manodopera e risparmiando sulla logistica
REALTA’ AUMENTATA – SYSTEM INTEGRATION – CYBER SECURITY
Tratterò questi temi nel prossimo articolo…
da Luca Biscione | Mar 9, 2018 | Business, Uncategorized
MONDO STARTUP
Molti giornali o canali web parlano ogni giorno di Startup innovative e di idee brillanti che hanno fruttato fama e finanza a giovani, poco più che maggiorenni, molti senza un livello scolastico accademico, che spesso hanno fatto delle loro passioni, il business della vita… TUTTO VERO
Quello che però pochi dicono è che dopo i primi tre anni di vita, il 96% delle Startup chiude i battenti e del restante 4%, più della metà subiscono un cambiamento societario che le porta ad essere “comprate” da realtà più grandi, facendole diventare veri e propri uffici di R&S..
La mia analisi parte da uno storico di rapporti con Realtà che si sono affacciate al mercato: cambia il modello di innovazione e di conseguenza il modello di business, cambia la tecnologia, gli strumenti e mezzi, più analytics, ma, quello che sostanzialmente accomuna giovani Realtà imprenditoriali con l’industria tradizionale dI oggi, è che nella definizione della Vision e degli Obiettivi, ci si concentra sul prodotto/servizio dedicando poco tempo e poche risorse alla STRUTTURA AZIENDALE. Prescindere da una analisi e da una necessaria strutturazione, vuol dire minare alla base ciò che rappresenta il contenitore delle idee. Oggi non si compra più solo un prodotto/servizio, ma l’Azienda che lo produce: rating, solidità finanziaria, capacità produttiva, tempi di risposta, tempi di consegna, tecnologia, Customer Service, ecc..
Con Esa Professional (al Suo attivo decine di casi di Starup lanciate con successo), si è operato e si opera in settori che vanno dall’IoT alla Realtà aumentata, dall’ambientale all’energetico al medicale, ecc..
Le Startup rappresentano per il settore Industriale, una grande opportunità in quanto consentono alla ricerca di uscire dai “garage” o dagli atenei e dal mondo accademico, per affacciarsi al mercato e portare INNOVAZIONE.
https://www.lb-consulting.info/mondo-startup-2/
da admin | Feb 22, 2018 | Uncategorized
Come è noto gli imballaggi utilizzati per spedire merce all’estero sono destinati a diventare rifiuti fuori dal territorio nazionale; escono quindi dalle competenze del Consorzio CONAI e sono esenti dal Contributo Ambientale.
Le aziende che esportano merci contenute in imballaggi hanno, quindi, la possibilità di recuperare il Contributo Ambientale Conai corrisposto al fornitore al momento dell’acquisto degli imballaggi vuoti attraverso diverse modalità alternative. Il termine per la presentazione delle richieste di rimborso è l’ultimo giorno del mese di febbraio di ogni anno. Nel caso tale termine coincida con un giorno festivo, lo stesso deve intendersi prorogato al primo giorno successivo non festivo (fa fede la data di presentazione tramite il servizio di dichiarazioni on line).
Le novità del 2018 sono state l’introduzione di:
- nuovi valori delle tre fasce contributive per gli imballaggi in plastica: dal 1° gennaio 2018 179,00 €/t per la fascia A, 208,00 €/t per la fascia B e 228,00 €/t per la fascia C;
- una nuova procedura di rimborso del Contributo ambientale (modulo 6.6 Bis) dedicata alle aziende che esportano imballaggi pieni, già dichiarati al CONAI con le procedure semplificate per import, per un importo annuo fino a 2.000 €;
- una nuova modalità di fatturazione dei saldi infrannuali risultanti dal modulo 6.10 “Compensazione import/export” nonché una semplificazione procedurale per il rimborso del credito risultante a fine anno dallo stesso modulo 6.10.
Di seguito si riportano le procedure riportate nella Parte Prima – Condizioni Generali della Guida CONAI 2018 – Capitolo 7.0 “Esportazione”.
PROCEDURA SEMPLIFICATA EX ANTE (Modulo 6.5)
La procedura consiste nel determinare in via preventiva, a inizio anno, la quota di imballaggi che si suppone siano destinati all’esportazione e nel richiedere anticipatamente l’esenzione dal Contributo Ambientale Conai.
Tale quota, definita “plafond“, è espressa in percentuale e viene stabilita, per ogni singolo materiale, sulla base delle risultanze dell’anno precedente.
La procedura è preferibilmente adottata da imprese che acquistano imballaggi vuoti per confezionare le proprie merci. Si tratta dei c.d. imballaggi oggetto di “prima cessione”, che viene indicativamente definita come il momento in cui l’imballaggio finito passa dall’”ultimo produttore” al “primo utilizzatore” oppure quando il materiale di imballaggio passa da un “produttore di materia prima o di semilavorati” a un “autoproduttore” (cioè a un’impresa che acquista materie prime o semilavorati per produrre/riparare imballaggi destinati a contenere le merci da essa stessa prodotte).
Le aziende devono quindi dichiarare a Conai, per ciascun materiale:
- i quantitativi di “imballaggi pieni” esportati nell’anno precedente;
- i quantitativi di “imballaggi pieni” venduti (Italia + estero) nell’anno precedente.
Dove per “imballaggi pieni” si intende il peso degli imballaggi delle merci imballate.
Il rapporto tra queste due quantità determina il nuovo plafond da applicare nel corso del 2018 per il singolo materiale.
Per il materiale plastica i quantitativi dovranno essere indicati distintamente per ciascuna delle tre fasce contributive. Solo per la compilazione del modulo 6.5 per l’anno 2018 il dichiarante, nel caso in cui non abbia la possibilità di suddividere i quantitativi ceduti nel 2017 nelle tre fasce contributive, può indicare i quantitativi alla voce “Flussi indistinti”.
Per poter applicare il plafond le aziende devono inviare, entro e non oltre l’ultimo giorno di febbraio di ogni anno, al CONAI il modulo 6.5-Conai e ai fornitori il modulo 6.5-fornitori.
Nel modulo 6.5-Conai è necessario indicare, tra l’altro, i quantitativi di imballaggi, sempre suddivisi per singolo materiale, eventualmente acquistati in esenzione nell’anno precedente per attività di esportazione.
In caso di “saldo esenzioni anno precedente” negativo, vale a dire nell’ipotesi in cui le quantità acquistate in esenzione sono superiori alle quantità effettivamente esportate, Conai emetterà la fattura per la differenza; in caso di “saldo esenzione anno precedente” positivo, cioè quando le quantità acquistate in esenzione sono inferiori rispetto alle quantità effettivamente esportate, Conai provvederà all’emissione della nota di accredito.
Sino alla formulazione del nuovo plafond (e quindi comunque non oltre l’ultimo giorno di febbraio) le imprese applicheranno il plafond dell’anno precedente.
I fornitori (produttori) che cedono imballaggi o materiali di imballaggio in esenzione sulla base della documentazione autocertificata rilasciata dagli esportatori, sono tenuti a:
- esporre in fattura la percentuale di esenzione (plafond), indicata dall’esportatore;
- indicare nella dichiarazione periodica i quantitativi ceduti in esenzione (colonna A e 6.3/Scheda quantità in esenzione dei moduli 6.1 e 6.2).
PROCEDURA ORDINARIA EX POST (Modulo 6.6)
La procedura consente all’impresa, che durante l’anno abbia acquistato imballaggi e/o materiali da imballaggi assoggettati al Contributo Ambientale e li abbia successivamente esportati (pieni e/o vuoti), di richiedere un rimborso pari al credito maturato.
Tale procedura viene adottata principalmente da soggetti utilizzatori, ma può essere utilizzata anche dal produttore di imballaggi relativamente a quelle cessioni in cui tale soggetto si comporta come utilizzatore (ad esempio, nel caso in cui acquisti degli imballaggi vuoti per confezionare e vendere all’estero i propri imballaggi).
Può essere inoltre utilizzata da esportatori di imballaggi pieni oggetto di cessioni successive alla prima (per esempio, commercianti/distributori di merce imballata). In questo caso, però, potrà essere rimborsato solo il contributo ambientale relativo alle fatture nella quali il fornitore abbia evidenziato il contributo ambientale unitario (per referenza di prodotto) per riga o per colonna; non potranno essere considerate oggetto di rimborso le fatture con la sola dicitura “Contributo Conai assolto”, a meno che il fornitore abbia rilasciato una specifica scheda extracontabile.
L’azienda dovrà documentare, a consuntivo, i quantitativi esportati per singolo materiale e richiedere il rimborso del contributo versato su quei quantitativi, mediante liquidazione degli importi maturati a credito.
Nel modulo 6.6 in corrispondenza del materiale plastica, per l’anno di riferimento 2017, è indicato un’unico valore del contributo ambientale (188 €/t) mentre dall’anno di competenza 2018 saranno indicati i tre valori corrispondenti alle tre fasce contributive.
Per ottenere il rimborso è necessario inviare a CONAI il modulo 6.6, entro e non oltre l’ultimo giorno di febbraiodell’anno successivo a quello in cui l’azienda ha esportato i materiali assoggettati a contributo. Nel caso tale termine coincida con un giorno festivo, lo stesso deve intendersi prorogato al primo giorno successivo non festivo. Si ricorda che le richieste presentate con un ritardo contenuto entro i trenta giorni dalla scadenza del termine non sono respinte, ma viene riconosciuto un rimborso pari al 75% dell’importo spettante.
Al modulo è necessario allegare la seguente documentazione:
- modello Dichiarazione IVA (quadri VE e VF) (documento obbligatorio) o altro prospetto della dichiarazione IVA (con allegata ricevuta di presentazione/spedizione) da cui risultino i valori delle importazioni/esportazioni UE ed Extra UE dell’anno per il quale si chiede il rimborso. Nel caso in cui la dichiarazione IVA non fosse ancora disponibile entro la fine del mese di febbraio, il Consorziato allega un’autocertificazione da cui risultino i dati relativi alle importazioni/esportazioni e la comunicazione annuale dati IVA (con relativa ricevuta di presentazione/spedizione) da cui risultino comunque le informazioni sintetiche relative alle importazioni ed esportazioni (alternativa ai quadri VE e VF che CONAI si riserva comunque di richiedere eventualmente in seguito).
- scheda tecnica relativa sia ai quantitativi acquistati sia a quelli esportati, in cui il Consorziato indica le tipologie, le unità e il peso unitario degli imballaggi suddivisi per materiale. Tale scheda deve contenere, inoltre, una nota esplicativa dei criteri di stima dei pesi degli imballaggi. Viene considerata valida una stima effettuata in base ai dati rilasciati dai fornitori, ad un sistema di pesata a campione od alle schede tecniche proposte da CONAI. La scheda tecnica deve essere inviata a CONAI la prima volta che si richiede il rimborso o comunque ogni volta che dovessero cambiare i criteri di calcolo o la tipologia di imballaggio riferita all’esenzione richiesta.
PROCEDURA DI ESENZIONE “EX-POST” PER ESPORTAZIONE DI IMBALLAGGI PIENI DICHIARATI CON LE PROCEDURE SEMPLIFICATE IMPORT (Modulo 6.6 Bis)
Il Consorziato che ha dichiarato al CONAI il Contributo attraverso le procedure semplificate (sul valore o sulla tara delle merci imballate importate), per un importo annuo fino a 2.000 €, a partire dalle esportazioni di imballaggi pieni effettuate dall’1.1.2017, può usufruire di un rimborso del Contributo Ambientale. La quota da rimborsare è determinata in funzione della percentuale del fatturato estero sul fatturato complessivo (Italia ed estero), da applicare al Contributo dichiarato nello stesso anno con le citate procedure semplificate.
Tale procedura:
- è da considerarsi alternativa a quelle già esistenti per aziende esportatrici (ex ante – modulo 6.5, ex post – modulo 6.6 e compensazione – modulo 6.10), mentre può essere utilizzata anche contemporaneamente qualora si tratti di altri flussi di imballaggi documentati e tracciati separatamente;
- si applica solo in presenza di flussi costanti di import e di export, nello stesso anno. Negli altri casi sono applicabili le altre procedure di esenzione;
- le categorie di materiali di imballaggio importati ed esportati devono essere omogenee (almeno per quanto riguarda gli imballaggi primari delle merci);
- tutti gli acquisti nazionali di imballaggi vuoti e di merci imballate e le importazioni di imballaggi vuoti o pieni, vengono assoggettati interamente a Contributo Ambientale;
- è riservata ai soli consorziati che hanno presentato le dichiarazioni del Contributo con le procedure semplificate sul valore delle merci o sulla tara delle stesse, per un importo complessivo annuo non superiore a 2.000,00 €.
Per ottenere il rimborso, il Consorziato deve inoltrare a CONAI una richiesta (tramite il modulo 6.6 Bis debitamente compilato) entro e non oltre l’ultimo giorno del mese di febbraio dell’anno successivo a quello in cui ha esportato imballaggi assoggettati a Contributo (fa fede la data di presentazione tramite il servizio dichiarazioni online).
Qualora tale termine coincida con un giorno festivo, lo stesso deve intendersi prorogato al primo giorno successivo non festivo. Si ricorda che le richieste presentate con un ritardo contenuto entro i trenta giorni dalla scadenza del termine non sono respinte, ma viene riconosciuto un rimborso pari al 75% dell’importo spettante.
PROCEDURA DI COMPENSAZIONE IMPORT/EXPORT (Modulo 6.10)
Questa procedura consente alle aziende che effettuano sia importazioni che esportazioni di imballaggi e materiali di imballaggio di regolare contabilmente con CONAI soltanto il saldo del Contributo Ambientale risultante da tali partite.
In pratica viene consentito di effettuare un saldo “estero su estero” per categorie omogenee di imballaggi e/o materiali di imballaggio (cioè alluminio su alluminio, carta su carta, ecc.).
E’ preferibile che la procedura in oggetto venga attivata da aziende che non si trovano in una costante e ripetuta situazione debitoria o creditoria nei confronti del Conai, ma tendano ad una sostanziale equilibrio tra import ed export.
Nel rispetto dei termini previsti per la classe di dichiarazione di appartenenza, definita dal solo totale delle importazioni effettuate al lordo quindi delle esportazioni (annuale, trimestrale, mensile), l’azienda dichiara, entro il giorno 20 del mese successivo al periodo di riferimento, con il modulo 6.10 le quantità di importazioni e di esportazioni effettuate, suddivise per materiale.
A seguito della presentazione da parte del Consorziato dell’ultima dichiarazione dell’anno solare di riferimento (dicembre, IV trimestre o annuale) verrà determinato il saldo complessivo annuale, distintamente per materiale e, per la plastica, distintamente per fascia contributiva (con l’ulteriore possibilità di sommare 2 o 3 saldi dello stesso segno quindi solo a debito o solo a credito). Per i saldi complessivi annuali a debito per il Consorziato, CONAI emetterà fattura per ciascun materiale. Per la plastica, nel caso in cui i saldi delle tre fasce contributive siano di segni contrapposti (positivi e negativi), CONAI emetterà una fattura per i saldi positivi ed una nota di credito per quelli negativi, sommando eventualmente i saldi dello stesso segno. Il raggiungimento, nel corso dell’anno solare, della soglia di € 10.000,00 di debito infrannuale sarà oggetto di immediata fatturazione da parte di CONAI. Per la plastica si procederà come indicato per la fatturazione di fine anno.
In caso di saldi complessivi annuali a credito per il Consorziato, quest’ultimo potrà inserire nel nuovo modulo Rimborso da 6.10, entro la fine di febbraio dell’anno successivo:
- l’elenco dei fornitori di imballaggi vuoti/materiali di imballaggio;
- la dichiarazione IVA (quadri VE e VF) di competenza dell’anno di riferimento.
All’esito dei riscontri effettuati sulla documentazione presentata dai Consorziati, CONAI emetterà nota di credito per ciascun materiale. Per la plastica, nel caso in cui i saldi delle tre fasce contributive siano di segni contrapposti (positivi e negativi), CONAI emetterà una fattura per i saldi positivi ed una nota di credito per quelli negativi, sommando eventualmente i saldi dello stesso segno.
Dal 2017 le aziende non soggette a certificazione di bilancio non devono più inviare in aggiunta al modulo 6.10 l’elenco con i dati relativi alle fatture di esportazioni e importazioni di imballaggi e/o merci imballate. In ogni caso, eventuale documentazione aggiuntiva potrà comunque essere richiesta successivamente da CONAI.