da Luca Biscione | Giu 14, 2018 | Uncategorized
Temporary e Innovation Manager
Oggi tiro l’acqua al mio mulino riportando un articolo della rivista “Fare Business” nel quale si evince che secondo l’ultima indagine di Confapi, Temporary e Innovation Manager sono le risorse umane più ricercate dalle PMI italiane.
Il 57,4% dichiara infatti di aver bisogno di figure manageriali di elevata professionalità in grado di sviluppare i processi produttivi e organizzativi. Di queste, il 34,4% non può prescindere da un Temporary in grado di creare i presupposti per uno sbocco su “nuovi mercati”. Il 23,3% dichiara inoltre di necessitare di un Innovation Manager che, in collaborazione con il Temporary, possa accelerare e gestire i processi di innovazione e digitalizzazione dell’impresa. Quest’ultima figura professionale, cresciuta molto grazie al Piano nazionale Industria 4.0, ha l’importante compito di accompagnare l’azienda verso un processo di trasformazione e acculturamento digitale.
Le trasformazioni in atto nell’organico delle Aziende moderne, vedono sempre di più la collaborazione di professionalità estremamente verticali e specializzate con Manager dalla visione trasversale.
Ad ognuno il suo Manager…!
da Luca Biscione | Giu 12, 2018 | Uncategorized
Visioni opposte nelle politiche doganali e di sviluppo economico tra Cina e Stati Uniti
CINA: dal 1° luglio 2018 è prevista una riduzione dei dazi all’import per prodotti dei settori automotive, elettrodomestici, abbigliamento e cosmetici
Per gli autoveicoli per il trasporto di merci e persone è prevista una riduzione dal 25% al 15%, mentre per i telai, le carrozzerie e altre parti per autoveicoli si applicherà un’aliquota unica del 6%.
La riduzione dei diritti doganali riguarderà inoltre vestiti, scarpe, articoli sportivi passeranno al 7,1% dal 15,9%, le lavatrici e i frigoriferi scenderanno all’8% dal 20,5% attuale; i cosmetici e alcuni prodotti per la salute al 2,9% dall’8,4% di oggi.
(Rif: Confindustria Centro)
da Luca Biscione | Mag 31, 2018 | Uncategorized
Il futuro della 4.0 è la SERVITIZZAZIONE
Girando per Aziende, ci si rende conto come buona parte dei processi produttivi stanno subendo una trasformazione tecnologica importante frutto della cosiddetta rivoluzione 4.0, ma quello che è altrettanto evidente è come questo processo non venga percepito in maniera “trasversale” all’interno della vita e delle procedure aziendali. Sostanzialmente, la 4.0 in molte Realtà, si è fermata ad alcuni reparti (produzione, tecnico e progettazione, logistica) ma ha fatto poco a livello di PROCESSI e soprattutto a livello di Modello di Business. Secondo me, nei prossimi mesi, la differenza (tra le Aziende che offrono e le Aziende che comprano) la farà la SERVITIZZAZIONE del processo. Poche realtà hanno la lungimiranza di capirne l’importanza e ancor meno sono quelle che investono per acquisirne i servigi. Oggi parliamo di integrazioni di hardware meccanico, sensorizzazione, elettronica e software ma nei prossimi mesi/anni la spunterà chi offrirà e chi usufruirà di “pacchetti servizi” da abbinare alle funzionalità operative. Purtroppo, nelle Aziende di oggi, non ci sono tutte le competenze necessarie per far fruttare al massimo gli investimenti e soprattutto ancor meno ci sono competenze in grado di capitalizzare i #Big Data generati da tale processo. Per incamminarsi su questo sentiero di efficienza e modernizzazione REALE, le Aziende dovrebbero, a mio modo di vedere, ampliare il #modello di business attraverso un confronto non solo con gli operatori della Filiera produttiva ma anche e soprattutto al proprio interno, aumentando e creando le competenze necessarie. 4.0 del fattore umano e pacchetto servizi saranno le nuove discriminanti: a breve, vincerà chi offrirà non solo un bene come fattore produttivo moderno e performante, ma una capacità produttiva o un servizio che l’oggetto può realizzare. Sostanzialmente, i produttori dovrebbero, a mio modesto modo di vedere, avere la lungimiranza di cambiare #modello di business capendo che l’integrazione con aziende che propongono servizi complementari potrebbe diventare “strategico” e vincente. Tutto questo per arrivare a disporre di un “pacchetto” completo e organico di beni e servizi che possano sostenere la servitizzazione della proposta commerciale da parte di costruttori e integratori di tecnologie ( a tutti i livelli).
Sbaglierò, non so, ma il quotidiano in PMI è una DURA scuola di vita reale fatta di migliaia di aziende specchio di una cultura aziendale parziale e opportunista di situazioni congiunturali volte spesso a usufruire di agevolazioni economiche messe a disposizione per innovazione e progresso trasversale…!
da Luca Biscione | Mag 22, 2018 | Uncategorized
Ottimizzare la produzione significa, tra l’altro, ridurre gli sprechi e, ove possibile, trasformarli in nicchie di valore a beneficio dell’organizzazione aziendale. Le pratiche di #Lean Production non bastano: occorre una chiara strategia di #digitalizzazione.
Se da un lato l’innovazione di processo è ottenibile mediante l’introduzione di pratiche di @Lean Production, dall’altro, l’innovazione tecnologica è conseguibile solo attraverso la definizione di una chiara #strategia digitale. Avere accesso ai dati di produzione, poterli analizzare e di conseguenza prendere decisioni rappresentano i principali problemi che le Aziende si trovano ad affrontare: l’accesso ai dati rappresenta una sfida di integrazione e di omogeneizzazione dei diversi formati di raccolta e trasmissione; l’analisi dei dati è invece caratterizzata dall’impiego di strumenti software spesso non #aggregati ed operanti su basi di dati non comunicanti fra di loro; infine c’è il processo decisionale che rappresenta forse l’elemento più cruciale, dal momento che le scelte vengono compiute da essere umani che si basano su dati. Diventa quindi fondamentale la riduzione delle interpretazioni con criteri soggettivi per aumentare il peso di dati oggettivi.
Investire in #tecnologia richiede investimenti trasversali a monte e a valle del processo produttivo: #Obiettivi; #Strategie; #Investimenti in tecnologia; Investimenti in #Professionalità moderne capaci di leggere e interpretare i #Dati..
da Luca Biscione | Mag 18, 2018 | Uncategorized
Se nell’era dell’innovazione 4.0 le tecnologie sono importanti, i veri fattori abilitanti sono le #persone con le loro competenze e con la managerialità che dovrebbero avere alcune figure in grado di analizzare i big data per trasformarli in azioni e piani strategici utili ai fini aziendali. La capacità di adattamento a contesti in rapida evoluzione, così come altre caratteristiche (intuito, creatività, capacità gestionali, ecc…) sono una parte di quelle #soft skills che le macchine di certo non possiedono. Per questo, sarà necessario, con la stessa forza d’urto e con la stessa determinazione, finanziare una importante attività di formazione professionale in grado di dare un senso a questa nuova era tecnologica aziendale. Specializzazione diffusa potrebbe voler dire per molte aziende, risparmiare su compensi ad alcune figure professionali sovra-pagate solo per la scarsità dell’offerta e non per le reali capacità lavorative. Anche in questo, purtroppo, la #Germania ci insegna che un percorso del genere andava avviato simultaneamente alla spinta al rinnovamento tecnologico portato avanti non per il capitale umano, ma per la sola capacità delle macchine di produrre con nuova tecnologia.
da admin | Mag 2, 2018 | Business, Uncategorized
La ripresa dell’industria brasiliana iniziata nel 2017 é stata particolarmente significativa nei segmenti che fanno un uso più intensivo della tecnologia.
Mentre i fabbricanti di beni con alto contenuto tecnologico hanno prodotto quasi il 3% in più rispetto all’anno precedente, l’industria di bassa tecnologia ha visto crescere la sua produzione del 2%.
A metà strada, è risaltato il settore della tecnologia medio-alta, avanzato di quasi il 6%, mentre quello di tecnologia medio-bassa è stato l’unico a mostrare una contrazione nel periodo, dello 0,9%.
In generale l’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE) ha registrato un’espansione del 2,2% nell’attività dell’industria della trasformazione nel 2017, dopo una caduta del 18% nei quattro anni anteriori.
La ripresa osservata l’anno scorso, benché modesta se comparata con la perdita produttiva accumulata nel periodo che vedeva Dilma al governo (2013-2016) – é stata trainata soprattutto dall’industria automobilistica, che – con un aumento del 17,8% – ha rappresentato la miglior performance all’interno del settore della tecnologia medio-alta.
Le tendenze delle varie categorie sono ben espresse nel grafico sottostante.
Questa ripresa è un segnale molto positivo che dovrebbe richiamare l’attenzione delle imprese italiane affinchè, dopo gli ultimi anni di difficoltà determinata dalle turbolenze politiche vissute dal Brasile, tornino a guardare con occhio fiducioso il Brasile.
(Rif: Fabio Moro)
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