Perché gli Studi Associati degli anni ’90 e primi anni 2000 non hanno funzionato bene nel medio periodo? Questa riflessione, nata già nel corso del 2019, trova oggi più che mai attualità, dal mio punto di vista, in quanto, la necessità di rivedere i modelli di business dopo la crisi Covid 19, richiederà il contributo di diverse Professionalità obbligate a collaborare, con scambio di informazioni, per il fine comune, cioè evitare che l’Azienda nella quale si va a operare fallisca e tutti perdano il lavoro. Osservo, in alcune Aziende clienti, lo spreco di energie, tempo e denaro, nel cercare “fornitori” nei diversi ambiti di necessità: viene pubblicato un Bando e si ha necessità di Chi lo sa gestire; a volte cambia il Commercialista che aiuta l’amministrazione interna e si cerca un nuovo Studio; spesso si ha la necessità di un Marketing esterno part-time (Temporary Manager) o figure commerciali di vario genere; tutto questo dal lato Azienda, poi, dall’altro lato, ci sono tutta i serie di Professionalità che agiscono da sole per evitare che altri si aggiudichino quel contratto.
In passato esistevano gli “Studi Associati” che si basavano più sulla “divisione delle spese”, sulla segnalazione di un cliente piuttosto che puntare sulla “collaborazione”, sullo scambio delle informazioni per soddisfare meglio le aspettative dell’Azienda.
Questo articolo parla proprio di questo: del Cliente che è di Tutti e necessita della professionalità di Tutti simultaneamente e in maniera collaborativa..
Per questo rilancio la necessità di ritornare a valutare quanto la professionalità di ognuno di Noi, messa in collaborazione con quella di altri Professionisti, possa rappresentare un ottimo biglietto da visita nelle aziende del 2021 che avranno necessità di recuperare (quote di mercato, marginalità, efficienza, capacità di investimento, R&S, efficienza produttiva, ecc..) per rilanciarsi nel mercato.